Sincere domande…perfette risposte (Prima parte)

Tratte da lettere di Srila B.S. Govinda Maharaj.

Proponiamo qui una serie di domande e risposte, tratte dal libro “Guida Divina” di Sua Divina Grazia Srila Bhakti Sundara Govinda Maharaj. Ogni settimana ne presenteremo una o più. Molte volte domande di questo tipo ci vengono fatte, e sono state poste a Sua Divina Grazia in persona. Crediamo quindi che la loro pubblicazione soddisferà molti sinceri ricercatori che ancora non hanno avuto l’opportunità di trovare risposte soddisfacenti altrove.

Gemme scolpite a mano
Sua Divina Grazia Srila Bhakti Sundar Govinda Maharaj
Traduzione: Krishna Kanta devi dasi

Domanda: In sintesi ho le seguenti domande:
1) Qual è la vostra idea di mantenimento di uno standard di comportamento accettabile di un discepolo iniziato, e a proposito della richiesta di cantare un minimo di sedici giri come è stato stabilito da Srila Bhaktivedanta Swami Prabhupada nel recente passato?
2) Qual è la concezione appropriata dell’ordine di Gurudeva di servire con devozione in una famiglia di devoti, ISKON, designata da Gurudeva, Srila Prabhupada, per la perpetuazione del servizio dei discepoli al Signore?
3) Se un’istituzione, come la ISKON, ha delle discrepanze, non bisognerebbe mantenerla e darle tempo di maturare?
4) I devoti che ora lavorano per vostro conto dovrebbero cercare di adescare i devoti neofiti dell’ISKON e portarli al vostro servizio, invece che incoraggiarli a servire Srila Prabhupada e i suoi servitori nel diffondere le glorie del Santo Nome e nel fare avanzamento spirituale attraverso il veicolo dell’ISKON? E tali attività dovrebbero essere incoraggiate da coloro che lavorano per voi o no?
5) I libri presentati da Srila Prabhupada dovrebbero essere distribuiti da coloro impegnati al vostro servizio, anche includendo coloro che diventano i vostri nuovi discepoli iniziati? Come possiamo evitare di minimizzare l’importanza che Srila Prabhupada diede alla forza del movimento sankirttana se non leggendo e distribuendo questi libri, anche se magari parallelamente con quelli pubblicati dalla Sri Chaitanya Saraswat Math?

Srila Govinda Maharaj: La prego di accettare il mio umile dandavat pranam in ricordo dei nostri Divini Maestri Srila Guru Maharaj e Srila Swami Maharaj Prabhupada… Le sue domande sono molto chiare e rilevanti, e sono felice di rispondere, ma prima è necessario situare noi stessi in una posizione un po’ neutrale allo scopo di osservare i fatti (anche se alcuni di questi fatti non sono stati richiesti nelle sue domande).
Di fatto, al tempo di Srila Bhaktisiddhanta Sarawati Thakura Prabhupada, c’erano molti discepoli qualificati pieni di capacità di predica indipendente. Ho sentito dire questo da molte fonti, così come il fatto che non erano uniti. Srila Prabhupada Saraswati Thakura lo sapeva molto bene, per questo non nominò nessuna persona in particolare come suo successore. Ad ogni modo, in una speciale adunanza di suoi discepoli, un giorno prima della sua scomparsa, diede un indizio del suo desiderio attraverso l’ascolto del kirttan Sri Rupa Manjari Pada” da Srila Guru Maharaj, e istruì i devoti: “Per l’organizzazione del lavoro missionario dovete fare un Corpo Governativo con dodici persone, e il segretario di quel Corpo Governativo dovrà essere il segretario attuale Kunja Babu fino a quando Kunja Babu vivrà.”
Diede anche qualche altra istruzione, ma non indicò nessuno direttamente come Acharya della Missione Godiya. A quel tempo Srila Guru Maharaj era senza dubbio un eccelso e invincibile predicatore della coscienza di Krishna, ma la sua natura lo spingeva sempre a mantenersi sullo sfondo. Desiderava anche servire i Vaishnava molto entusiasticamente ma lui personalmente non voleva assumere la posizione di Guru o di membro del Corpo Governativo. A causa di questa sua natura non cercò mai di farsi avanti nel Corpo Governativo. Egli si sentiva indebitato con alcuni suoi speciali Confratelli che lo avevano aiutato sin dall’inizio della sua pratica divina: Sripad Vasudeva Prabhu, Sripad Bhakti Sudhakar Prabhu (Professore N.K. Sannyal), Sripad A.V. Bhakti Saranga Goswami, Sripad Keshava Maharaj, Sripad Madhava Maharaj ecc…
In verità non fu Srila Guru Maharaj in persona a fare di Vasudeva Prabhu un Acharya, anche perché non era nella posizione per aver diritto a far ciò, ma quando uno speciale gruppo di discepoli di Srila Saraswati Thakura dichiarò che Vasudeva Prabhu era l’Acharya della Godiya Math, Srila Guru Maharaj acconsentì e si sentì immediatamente sollevato dal fatto che la responsabilità di essere un Acharya non fosse ricaduta su di lui. Inoltre anche quando Sripad Keshava Maharaj propose con forza il suo nome nel Corpo Governativo, riuscì astutamente ad evitarlo perché in realtà Srila Guru Maharaj non voleva venire coinvolto nella gestione, voleva solo rimanere un umile predicatore e amico di tutti i Vaishnava. Anche in precedenza, vedendo la situazione della sua Missione, Srila Saraswati Thakura dipese completamente da Krishna nel selezionare il futuro Acharya della sua Missione. Così andarono in realtà le cose a quel tempo.
Ho letto una lettera di Srila Swami Maharaj dove apparentemente incolpa Srila Guru Maharaj per aver indicato Sripad Vasudev Prabhu, ma quella era la sua idea (e l’idea di alcuni devoti della Godiya Math), e c’è del vero in quest’idea. Ma se Srila Guru Maharaj avesse voluto prendere una forte decisione menageriale, allora Sripad Vasudeva Prabhu non sarebbe stato in grado di apparire in prima linea facilmente. Ma Srila Guru Maharaj aveva una natura disinteressata e non voleva essere coinvolto nella gestione. In seguito però fu chiaro a tutti i devoti che Srila Guru Maharaj era la persona più adatta per essere Acharya, ma ormai era troppo tardi. Quando Vasudeva Prabhu e Sundarananda Prabhu, Bhakti Sudhakara Prabhu e altri cercarono di mantenere la proprietà contro il gruppo antagonista (e cercarono di mantenerla pesantemente, con la violenza) allora Srila Guru Maharaj volle tirarsi fuori, e tristemente lasciò quella Missione. In seguito a questi avvenimenti voleva stare da solo con la sua vita di bhajan. Questi sono i fatti, ma quando Srila Guru Maharaj uscì dalla Missione Goudiya, più del 50% dei principali devoti uscirono da quella Missione. Tutto questo lo abbiamo sentito dai suoi divini Confratelli, così come da B.S. Siddhanti Maharaj. Era l’idea di Srila Swami Prabhupada e di altri, e pensando in questo modo alla posizione di Srila Guru Maharaj, Srila Swami Maharaj menzionò nella sua lettera che se Srila Sridhara Maharaj non fosse stato in favore di Vasudeva Prabhu, Vasudeva Prabhu non avrebbe avuto quella posizione. Il suo era un supporto indiretto alla posizione di Acharya di Vasudeva Prabhu.
Srila Swami Maharaj era un Confratello intimo e altamente rispettato di Srila Guru Maharaj e io credo che avesse il diritto di dire ciò che disse, ma noi vedremo questo come una sua espressione per chiarificare ai suoi discepoli e rendere la propria missione perfetta.
Non ho dubbi sul fatto che Srila Swami Maharaj volesse dare la posizione di Acharya a Srila Guru Maharaj. Quando Srila Guru Maharaj uscì dalla Missione Godiya ricevette il suo primo invito di predica da Srila Swami Maharaj a Calcutta come dimostrazione di rispetto e d’amicizia. Srila Swami Maharaj voleva cominciare un’altra Missione guidata da Srila Guru Maharaj, lo abbiamo visto molte volte. Possiamo ricordare che la sua ultima proposta fu quella di offrire a Srila Sridhar Maharaj la posizione di Presidente della “Lega dei Devoti” a Jhansi.
In verità nessuno di loro era ansioso di assumere la posizione di Acharya della missione, ma in seguito quella posizione si presentò a loro automaticamente e così essi servirono quella sedia con tutto il cuore, e si sforzarono di dare a quella sedia piena protezione per il futuro della linea precettoriale.
So che la sua lettera non era per criticare Srila Guru Maharaj, ma l’espressione di Srila Swami Maharaj in quella lettera del nome di Srila Guru Maharaj era solo per allertare i devoti. Possiamo considerare questo come una vecchia fotografia della Missione Godiya, e Srila Swami Maharaj non voleva che si ripetesse quella situazione.
Il mio commento non è fatto nella veste di loro discepolo, ma è semplicemente un resoconto imparziale della storia. In realtà non ho il diritto di immischiarmi in quegli avvenimenti storici. Ciò che lei dice nella sua lettera è vero al 100%: “Noi non possiamo conoscere appieno gli arrangiamenti del Signore Supremo Sri Krishna, ma possiamo vedere praticamente come l’insincerità venga ricompensata con la caduta. Ma non è colpa di Gurudeva, piuttosto è l’insincerità dei discepoli che può condurre a discrepanze e problemi.”
Al tempo di Sri Chaitanya Mahaprabhu era Suo desiderio che ognuno cantasse un minimo di un lakh (centomila) di Harinama. Qualche devoto cantava così, ma la maggior parte non poteva. Anche Srila Saraswati Thakura diede istruzione che cantare un lakh di Harinama ogni giorno è molto buono, ma che un minimo di sedici giri deve essere cantato. Ma quando la Missione Godiya si espanse in tutta l’India e anche i discepoli vennero da tutte le parti del Paese, egli considerò che un minimo assoluto di quattro giri dovesse essere cantato quotidianamente da tutti.
Srila Swami Maharaj comprese il mondo occidentale e scrutinando la loro natura devozionale diede l’indicazione: “Ognuno deve cantare sedici giri ogni giorno.” Però non tutti riescono a seguire questa istruzione, e così rompono la loro promessa a Gurudeva. Srila Guru Maharaj considerò attentamente tutto ciò e disse: “Dobbiamo cantare l’Hare Krishna mahamantra con piena concentrazione per un minimo di quattro giri se non ci è possibile cantarne sedici o più”, seguendo la minima guida linea data dal suo Gurudeva, e diede estrema importanza al seva, che significa servire il Signore attraverso la soddisfazione di Sri Guru e dei Vaishnava. Nama-sankirttan è servizio diretto all’Harinama se è eseguito perfettamente senza offese. Lei conosce quello sloka:

atah sri-krsna-namadi na bhavet grahyam indriyaih
sevonmukhe hi jihvadau, svayam eva sphuraty adah

Sri Harinama Si rivelerà attraverso il servizio ai Vaishnava, e Srila Prabhupada Saraswati Thakura diede molta importanza a questo servizio per Guru-Vaishnava. Con la sua istruzione di cantare un minimo di quattro giri viene indicato che, per quando possibile dai servitori, devono cantare illimitatamente. Sempre Srila Guru Maharaja diceva: “Abbiamo bisogno di qualità, non di quantità.” Anche nel Patravali di Srila Saraswati Thakura (“Lettere di Srila Saraswati Thakura”) possiamo vedere nella sua lettera a Srila Guru Maharaj come desse più importanza al servizio a Sri Guru-Vaishnava, e che attraverso quel servizio raggiungevano la qualità nel loro canto. Ma se qualcuno riesce a incrementare la quantità mantenendo la qualità, ciò è molto, molto positivo.
Possiamo anche vedere da un’altra angolazione. Quando Gurudeva dà l’iniziazione Harinama il discepolo promette: “Sì, canterò questo specifico numero di giri (siano essi quattro, sedicici o sessantaquattro ecc…),” ma mancare al voto fatto rientra nella categoria delle offese al Guru. In questo modo è un sollievo per i devoti avere un minimo di soli quattro giri giornalieri. Nel complesso, tutte le loro divine Grazie hanno il diritto di aggiustare le loro istruzioni in accordo all’ambiente, alla situazione e alla capacità dei devoti. Comunque, il punto vitale è che dobbiamo cantare Hare Krishna il più possibile, senza offese, con sincerità e con amore, e servire Guru-Vaishnava e il loro Mahaprasadam con tutto il cuore.
A proposito delle quattro direttive, le ricordiamo sempre qui in India, ma nel mio recente giro del mondo qualche volta non le ho citate: penso che tutti in Occidente siano a conoscenza di queste direttive. Inoltre, coloro che vengono da me, non arrivano a me direttamente, ma attraverso dei Vaishnava. Questi Vaishnava li raccomandano, per cui io non so niente di loro, ma dò il mio servizio in forma di iniziazione a coloro che mi vengono raccomandatri come sinceri ricercatori. (In realtà le direttive non sono quattro, ma cinque, e queste quattro direttive vivono automaticamente all’interno della quinta. Comunque ai nuovi venuti, ignari di ciò, è senza dubbio nostro dovere informarli di seguire le quattro direttive.)
Ma anche qui c’è un punto vitale che non possiamo dimenticare (anche se non è per una pubblica distribuzione di massa), e cioè che la posizione del vero ed esclusivo devoto di Krishna è al di sopra delle regole, e tale devoto può venire da qualunque luogo. Da un altro angolo ancora, possiamo dire che la misericordia dei grandi Vaishnava può trasformare chiunque immediatamente in un bravo devoto. A questo proposito possiamo discutere gli sloka dello Srimad-Bhagavatam e della Srimad Bhagavad-ghita: jata-shraddho mat-kathasu… e: api cet suduracaro… Quindi dobbiamo cercare di considerare ogni cosa e armonizzare tutto, altrimenti possiamo diventare offensori.

yasmin sastre-purane va haribhaktirna drsyate
srotabyam naivatat sastram yadi brahma svayam vadet

“Non ascoltare nessuna scrittura che non glorifichi Krishna-bhakti (la devozione per Krishna) e i Suoi devoti. Perfino se il Signore Brahma si sedesse di fronte a te e si mettesse a recitare qualunque altro tipo di scrittura, non ascoltare!” Era per questo motivo che Srila Swami Maharaj creò l’ISKON. Voleva che l’ISKON fosse un luogo puro di associazione devozionale. In particolar modo dobbiamo evitare Vaishnava-aparadha.
Sempre ci saranno delle imperfezioni in questo mondo, ma se l’ISKON rimane pura per almeno il 60%, allora con cautela i devoti possono servire lì. “Con cautela” significa che i devoti dovranno fare attenzione a stare in buona compagnia e ad evitare coloro che hanno qualsiasi tendenza ad essere offensivi o irrispettosi verso i Vaishnava e Krishna-bhakti.
Per quanto mi riguarda, posso affermare chiaramente che ho fatto una promessa al mio Srila Guru Maharaj, e posso per lo meno dire che sto provando al 100% di praticare e predicare in accordo al suo volere.
Se mentre viaggiamo verso la nostra destinazione incontriamo qualcuno che è malato o ferito e che implora aiuto, naturalmente cercheremo di assisterlo attraverso un lavoro di beneficienza.
Quando un Acharya ISKON compie delle attività che neppure le persone materialiste compirebbero, come possiamo condividere? E come può un sincero ricercatore rimanere fedele a quell’Acharya? I ricercatori sinceri non desiderano cose materiali dall’ISKON. Hanno bisogno del seme della coscienza di Krishna e della compagnia di buoni Vaishnava. Hanno bisogno che il seme venga piantato felicemente nel cuore, e di ricevere sempre più ispirazione per praticare la coscienza di Krishna, così che anche loro possano ispirare altri attraverso il loro esempio di bravi devoti ISKON. Ma non possiamo ignorare il fatto che all’interno dell’ISKON molti dei leader hanno proceduto in modo molto meccanico e mondano.
Lei mi sta ponendo una domanda sulla Missione ISKON alla quale è molto difficile per me rispondere. Durante quei primi giorni nei quali Srila Swami Maharaj fondò la ora eccelsa “Società Internazionale per la Coscienza di Krishna” la sua Missione riceveva sempre l’appropriato nutrimento attraverso la sua divina compagnia. Forse non tutto andava perfettamente, ma nell’insieme si può dire che la sua Missione fosse l’unica speranza per il mondo occidentale di praticare felicemente la coscienza di Krishna. È vero che dopo la sua scomparsa ci furono dei disturbi nella sua amata Missione ISKON, ed è una cosa molto normale. In ogni Missione, ovunque ci si deve aspettare che quando il luminoso sole tramonta, l’ambiente illusorio cercherà di coprirla. Non posso dire che al tempo di Srila Swami Maharaj non ci fosse l’influenza dell’illusione, ma grazie al suo potere divino ogni cosa veniva armonizzata immediatamente.
Ognuno cercherà di rendere la propria Missione perfetta, e penso che tutti gli auspiciosi e grandi Acharya in questo mondo cercarono di rendere le proprie Missioni perfette e spesero tutte le loro energie in quel tentativo. Inoltre non ho dubbi che fossero tutti benefattori di tutte le anime-jiva (condizionate).
Penso che la Missione ISKON sia completamente differente da tutte le altre Missioni: possiamo considerala un dono che Dio ha fatto, attraverso la figura di Srila Swami Prabhupada, per il supremo beneficio di tutte le anime condizionate. Srila Guru Maharaj disse: “Srila Swami Maharaj è un saktyavesa-avatara, perché nessun uomo ha la capacità di creare una missione mondiale del genere in soli cinque anni.” In un tempo brevissimo egli diede ampiamente l’opportunità di ricevere il goal supremo della vita: la pura devozione per Krishna nella linea di Sri Chaitanya Mahaprabhu.
Nel periodo di Srila Swami Maharaj, ogni qualvolta giungeva la notizia da qualunque angolo del mondo che molte persone cantavano l’Hare Krishna mahamantra e praticavano la pura vita devozionale, vedevo il volto di Srila Guru Maharaj illuminarsi per l’eccitazione e lodare le divine attività e glorie di Srila Swami Maharaj di fronte a tutti. Ho anche visto quella stessa simile espressione ogni volta che Srila Swami Maharaj veniva e faceva il resoconto delle sue notizie missionarie a Srila Guru Maharaj. Erano entrambi grandiosi, e le loro discussioni di base erano molto elevate e in armonia riguardo la diffusione della vera coscienza di Krishna.
Srila Swami Maharaj stesso scelse alcuni leader per mantenere e diffondere la coscienza di Krishna in tutto il mondo per la sua Missione (vennero chiamati “G.B.C.”), ed era orgoglioso di loro. A quel tempo anche il mio feeling non differiva dall’ISKON ed ero molto felice di vedere lo spirito dei devoti. Non ebbi l’opportunità di incontrare tutti (non era neppure possibile), ma rimasi sorpreso di vedere la profondità di conoscenza della coscienza di Krishna in coloro che incontrai. Ho ricevuto un’impresssione molto gradevole ed entusiasmo da loro, compresi Sripad Bhavananda Maharaj, Sripad Tamal Krishna Maharaj, Sripad Achyutananda Prabhu ecc… Ho ancora molti amici nella società ISKON che hanno uno spirito molto buono. Vivono predicando e praticando e nutro grande rispetto per loro.
Ma lei sa che dopo la scomparsa di Srila Swami Maharaj sono successe molte cose all’interno di quella società. Non solo, ma anche molti delle grandi, grandi personalità devote hanno mostrato la loro forma più sfortunata e ciò fu doloroso per i loro seguaci e per molti dei seguaci di Srila Swami Maharaj, e fu molto doloroso anche per me. Queste persone confuse cercarono ansiosamente un rifugio sicuro per la loro vita spirituale, ma non poterono a lungo aver fede in altre persone di quella società. Allo stesso tempo non volevano lasciare la coscienza di Krishna perché nei loro cuori viveva il seme della coscienza di Krishna piantato da Srila Swami Maharaj.
Srila Swami Maharaj diceva spesso: “Io sono l’ISKON.” Questo significa che tutta la proprietà della coscienza di Krishna (la società che formò) viveva con lui, e non poteva tollerare alcun intralcio nella sua vita di predica, per cui cercava di rimuovere questi intralci con ogni mezzo. Ma dopo la scomparsa di Sua Divina Grazia, qualche onda di illusione, sotto forma di ego, cercò immediatamente di diffondere una cattiva influenza. Lei sa che molti sono stati affetti da quella influenza. A causa del potere di queste persone infette molte buone anime furono espulse, e Srila Guru Maharaj cercò di dar loro qualche speranza e rifugio in forma di lavoro di beneficienza. Attualmente io sto cercando di servire la sua divina sedia al meglio delle mie limitate capacità. In realtà Srila Swami Prabhupada organizzò la società ISKON in modo che si potesse praticare la coscienza di Krishna sotto una guida appropriata, e questa è l’unica meta per tutte le anime condizionate. Questo non è solo la predica di Sua Divina Grazia, ma è anche la predica di Sriman Mahaprabhu, dei Suoi compagni e della linea precettoriale che è scaturita da Lui. Senza dubbio attraverso Srila Swami Maharaj si è manifestata nel mondo su grande scala, specialmente in Occidente, ma anche i molti discepoli di Srila Saraswati Thakura e del nostro Srila Guru Maharaj hanno continuato, in accordo alle loro capacità, a predicare e a praticare la coscienza di Krishna. Ovunque osserviamo che non tutti hanno l’identico metodo e spirito di predica di Sriman Mahaprabhu: trnad api sunicena taror api sahisnuna, amanina manadena…e non tutti sono liberi da Vaishnava-aparadha. Per questo così tante difficoltà insorgono in ogni società, e perfino la nostra società non è completamente libera da ciò.
Abbiamo bisogno di fare del bene per noi stessi e per gli altri. Dobbiamo lasciare l’ideale della mondanità e dobbiamo cercare di raggiungere il piano del servizio trascendentale che è supremamente benefico (ed è realmente l’obbiettivo della nostra vita), attraverso il canto del Mahamantra senza offese, in compagnia dei devoti, e predicando. Il canto fatto senza offese è veramente essenziale, e se non riusciamo ad ottenere questo feeling non riceveremo risultati veramente benefici. Io credo che questo sia molto importante per noi oggi.
Ho sentito una frase in inglese da Srila Guru Maharaj: “Lo status, il rango, non è altro che lo stampo, l’uomo è l’oro che viene utilizzato”. In realtà l’istituzione o la sampradaya è come uno stampo, ma il valore reale si trova nella qualità dell’oro (ovunque lo si possa trovare).
In altre parole possiamo dire: “svadese pujyate raja bidvan sarvvatra pujyate“. Persone qualificate hanno valore ovunque, ma se un re non è qualificato, riceverà onore solo nel proprio regno. Possiamo vedere molte belle uniformi esposte in vetrina. Ma abbiamo bisogno di procedere verso la nostra destinazione e se riusciamo a comprendere con tutto il cuore l’importanza di questo, non potremo stare seduti ad aspettare. Se possiamo avere entrambi, l’uomo e l’uniforme, sarà molto buono per noi.
Io cerco sempre di armonizzarmi con ogni tipo di ambiente e non consiglio mai nessuno di creare disturbo o di offendere altri. Voglio cercare di rendere ciascuno mio amico, e desidero le benedizioni da tutte le nostre Missioni sorelle. Magari posso compiere inconsciamente delle offese verso di loro, per questo prego sempre affinchè mi perdonino. Se riesco a proseguire con questo spirito rimarrò libero da Vaishnava-aparadha.
Tutto è già stato dato negli scritti dei Goswami, e i successivi Acharya hanno distribuito quello stesso tesoro ma in accordo alla capacità ricettiva degli aspiranti. Questo procedimento continua sempre, sia in Occidente che in Oriente, e in questo modo migliaia di persone sono venute. Perfino Srila Saraswati Thakura non diede molte cose a noi, perché non eravamo qualificati. Non solo, ma anche Sriman Mahaprabhu in Persona non diede quelle cose, perché non sono adatte ad una distribuzione di massa. Quindi la conclusione è che senza dubbio loro hanno dato tutto della coscienza di Krishna, ma non per tutti. Non tutti sono qualificati per ricervere ogni cosa. Quindi viene detto:

antaranga laiya kare rasa-asvadan
bahiranga laiya kare nama-sankirttana

Talvolta sento che i discepoli di Srila Guru Maharaj e i miei predicano pesantemente la concezione del tipo: “buttare fuori il bambino con l’acqua del bagno”, ma quello non è il mio modo di predicare. La mia predica è essere umili, tolleranti e dare onore agli altri, ed è anche la via indicata dagli insegnamenti di Sriman Mahaprabhu. È la mia preghiera a tutti di cercare di prendere a cuore gli insegnamenti di tutti gli Acharya predecessori affinchè ciascuno tragga un reale beneficio e progredisca in modo armonioso. Tutti vengono per la coscienza di Krishna ed hanno fede in quella concezione. Vederli andare via è molto doloroso. Io voglio aiutarli, e se qualcuno si avvicina domandando aiuto, è mio dovere aiutarli in accordo alle mie capacità.
Per rispondere in sintesi alle sue domande:
1) Riguardo allo standard che Srila Swami Maharaj ha stabilito nel mondo Occidentale per il comportamento dei devoti e il canto del mahamantra, quello standard non può che beneficiare tutti. Ma una considerazione speciale sul cantare un minimo di quattro giri è anche accettabile per ricordarci della misericordia di Srila Saraswati Thakura così come di Srila Guru Maharaj.
2) Gli ordini di Srila Gurudeva rappresentano le supreme direttive per il discepolo, e senza esitazione il discepolo deve seguirli. L’ISKON è una società per praticare la coscienza di Krishna, ed è irrefutabile che al tempo di Srila Swami Maharaj egli disse: “Io sono l’ISKON”. Se dopo la scomparsa di Sua Divina Grazia quella società riesce ad esistere mantenendo la stessa concezione di qualità, allora i devoti cercheranno di servire senza esitazione, se ne otterranno l’opportunità.
3) La maturità e il progresso spirituale non hanno limiti, ma nella fase iniziale bisogna seguire alcune direttive.
4) Srila Rupa Goswami disse:

krsna-bhakti-rasa-bhavita matih, kriyatam yadi kuto ‘pi labhyate
tatra laulyam api mulyam ekalam, janma-koti-sukrtair na labhyate

Chiunque cerchi sinceramente con spirito ardente di raggiungere Raganuga, il servizio devozionale d’amore, deve essere incoraggiato, ma non bisogna disturbare in nessun modo la missione di altri o il naturale ambiente devozionale.
Srila Guru Maharaj disse che dobbiamo avere un rapporto simpatetico con la natura e non creare alcun disturbo. Ma se lungo la via troveremo qualcuno nei guai che ha bisogno di aiuto, o il cui veicolo necessita di riparazioni e che ha bisogno di un passaggio verso la propria destinazione, o che in ogni caso si trova in una posizione di difficoltà e ha bisogno, cercheremo di aiutarlo come un amico affettuoso. In verità abbiamo tutti bisogno di progredire spiritualmente nella linea di Sriman Mahaprabhu e della Rupanuga Sampradaya, quindi cercheremo di aiutarci l’un l’altro in questa linea attraverso il nostro spirito di servizio, ma non cercheremo mai di disturbare le attività devozionali di altri o altre missioni.
5) In risposta alla sua ultima domanda: Quando affermo che io fui il primo a distribuire massivamente la rivista “Back to Godhead” porta a porta dal numero 7 di Sitakanta Banerjee Lane a Calcutta, non vedo dove sia la difficoltà per noi di distribuire i libri di Srila Swami Maharaj, se la B.B.T ci darà l’opportunità di fare quel servizio. Posso dire che chiunque sia guidato da Srila Guru Maharaj e da Srila Swami Maharaj sarebbe molto felice di vedere i loro libri distribuiti parallelamente.
Posso citare Sua Grazia come esempio. Lei si è avvicinato a me gentilmente, con sincere domande, e naturalmente io sto cercando di rispondere appropriatamente dando delle linee-guida in accordo alla mia capacità, ma la mia conoscenza dell’inglese è insufficiente. Non posso esprime appieno il mio pensiero attraverso la lingua Inglese, e credo che le mie risposte inviteranno altre domande. Non tutto è stato sufficientemente espresso, ma ho potuto esprimere solo brevemente il mio cuore.
Non posso ignorare tutti i sinceri ricercatori e indagatori. Ma personalmente considero Sua Grazia un Vaishnava qualificato e misericordioso verso le anime cadute come me.

Spero che questa lettera la trovi nella pratica costante della coscienza di Krishna.
Ancora i miei umili dandavat pranam,
Vostro affettuosamente,
Swami B.S. Govinda

P.S. Il tempo a mia disposizione non è molto. Se vuole chiedere ulteriori domande, la prego di cercare di incontrarmi. Allora potremo sedere insieme e discutere.

Settimana prossima potrete leggere la risposta alla seguente domanda:

“Recentemente sono venuto a contatto con i libri di Srila B.R. Sridhar Maharaj e li ho trovati essere una grande sorgente di ispirazione nella mia vita devozionale. Però, alcuni dei miei amici che sono discepoli di Srila A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada mi stanno scoraggiando nel leggere questi libri e nell’associarmi con i vostri discepoli. Mi trovo in un dilemma e chiedo il vostro aiuto”.