“La religione senza filosofia è solo sentimentalismo.
La filosofia senza religione è un’arida speculazione mentale”.

(Srila A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupad)

“Comprendo perché credo, credo perché comprendo”.
(Sant’Agostino)


  CHI SONO E DA DOVE VENGO?

I Santi e le Scritture, in particolare la Bhagavad-ghita, ci danno la conoscenza preliminare grazie alla quale possiamo realizzare chi siamo, da dove proveniamo e dove andiamo o dovremmo andare.

È scritto nella Sri Brahma-samhita:

isvarah paramah krishnah sac-cid-ananda vigrahah
anadir adir govindah sarva-karana karanam

“Govinda-Krishna, la personificazione di verità, coscienza e gioia, è il Signore Supremo. Egli è senza inizio, l’origine di tutto ciò che è e la causa di tutte le cause”.

Da Lui emanano innumerevoli energie o potenze, e l’anima individuale è parte di una particolare potenza del Signore Supremo, detta tatashta-shakti o energia marginale, in quanto è situata a metà tra la Sua energia spirituale interna (cit-shakti) e l’ombra di questa, o energia materiale esterna (maya-shakti).

Nel Chaitanya Charitamrita, un altro testo sacro, è detto:

jivera svarupera hoya-krisnera nitya-dasa
krisnera tatastha-shakti bhedabheda-prakasa

“L’anima individuale o l’essere vivente, è per posizione costituzionale l’eterna servitrice di Krishna, perché proviene dall’energia marginale di Krishna ed è simultaneamente uguale e tuttavia differente da Lui, come una particella atomica di un raggio di sole o di un fuoco”.

Il primo insegnamento consiste nel comprendere che non siamo questo corpo, ma l’anima spirituale che risiede al suo interno. Identificandoci con questo corpo, ipnotizzati da maya-shakti, l’illusione, siamo rimasti intrappolati nel fraintendimento di “Io e Mio”, e siamo diventati prigionieri dei desideri della nostra mente materiale e dei bisogni dei sensi. Alla ricerca di appagamento, cerchiamo di dipingere le pareti della prigione di rosa, ma continuiamo a far girare la ruota del karma, di azione e reazione.

 

  L’ANIMA E LE SUE COPERTURE

Se per natura costituzionale il nostro vero sé è puramente spirituale, per via della sua minutezza è soggetto all’influenza dell’energia illusoria o materiale di Krishna. Male utilizzando il proprio minuto libero arbitrio, poche sfortunate anime rimangono attratte da questa potente energia e cadono quindi nel mondo materiale, che altro non è se non un riflesso distorto e dunque perverso del mondo spirituale, dove invece la maggior parte delle anime si dirige.

Il desiderio di godere di questa energia divina inferiore, e quindi di “dominare”, è la causa della nostra caduta. La conseguenza del desiderio di regnare ci conduce ad associarci con cose inferiori a noi che non possono realmente darci la soddisfazione anelata, mentre il desiderio di servire l’energia spirituale del Signore Supremo è la causa dell’elevazione dell’anima nel reame trascendentale.

Durante la caduta in questa atmosfera materiale il nostro sé spirituale si riveste di elementi materiali quali: un falso ego, un’intelligenza, una mente o corpo sottile, e un corpo fisico dotato degli organi di senso per percepire i rispettivi oggetti. Queste coperture sono proprio come l’uniforme di un carcerato. In questo mondo materiale l’anima condizionata dalla materia è soggetta alla legge del karma (ossia alla legge di azione e reazione) e al fattore tempo (nascita e morte).

 

  LA LEGGE DEL KARMA

Perché le disgrazie accadono alle brave persone? Perché alcune persone sono nate in famiglie ricche e altre in famiglie povere? Perché le cose succedono al di là di ogni nostro tentativo di controllo? Non trovando risposte molti concludono che ogni cosa succede per caso e che non esiste una logica nell’universo ma regna il caos. O che Dio, se esiste, deve essere senza pietà.

Secondo le Scritture invece la risposa è, in una parola: karma.
Esiste una legge universale. La terza legge di Newton dice: “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Similmente, in relazione alla legge delkarma, ogni essere umano subisce la reazione delle sue azioni passate, buone e cattive, vita dopo vita.

REINCARNAZIONE: IL VAGABONDARE DELL’ANIMA

Nella Bhagavad-Ghita troviamo (2.13 e 2.22):

dehino ‘smin yatha dehe kaumaram yauvaram jara
tatha dehantara-praptir dhiras tatra na muhyati

“Come l’essere vivente incarnato, in questo stesso corpo, passa gradualmente dalla fanciullezza, alla gioventù e alla vecchiaia, così quello stesso essere vivente ottiene un altro corpo ancora dopo la morte. I saggi non si lasciano ingannare da una tale trasformazione”.

vasamsi jirnani yatha vihaya, navani grinati naro ‘parani
tatha sarirani vihaya jirnany, anyani samyati navani dehi

“Proprio come una persona indossa un abito nuovo, buttando via quello vecchio e logoro, così l’anima continua ad indossare nuovi corpi, abbandonando quelli vecchi e inutili”.

L’anima vagabonda per l’universo in innumerevoli corpi, alla ricerca della soddisfazione.

L’EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA

La coscienza è all’origine di ogni cosa, non la materia. Ogni cosa origina prima nel sottile, e da lì si manifesta nel piano grossolano.

Dunque la forma evolve con l’evolvere della coscienza e non viceversa. È detto nelle Scritture che la forma umana è la più adatta per intraprendere il sentiero della realizzazione del sè spirituale e per questo è così preziosa. Non utilizzare questa opportunità che si trova ora nelle nostre mani è come commettere suicidio.

Mangiare, dormire, riprodursi e difendersi sono attività comuni all’essere umano come all’animale. Ma in questa vita si ha l’opportunità di agire in modo tale da rompere le catene del karma ed uscire così dalla ruota del samsara (il ciclo di nascita e morte).

Questa forma di vita umana ci dà l’opportunità di porci delle domande metafisiche, di natura spirituale, di interrogarci sul senso della vita e della morte. Se non la utilizziamo per cercare queste risposte, non viviamo meglio di animali e, di conseguenza, non ci sarà la garanzia di ottenere ancora un’opportunità del genere, ma potremo regredire nuovamente nelle specie di vita inferiori.

Quando l’anima si trova imprigionata in forme di vita animali o vegetali, la sua pura coscienza è soppressa maggiormente dall’influenza dei tre guna, ossia delle qualità della natura materiale illusoria, e non può fare altro che girare continuamente attraverso il ciclo di nascita e morte.

I TRE GUNA

La natura materiale possiede tre qualità o influenze, che ricoprono e condizionano l’essere vivente, ossia l’anima, a vari livelli. Esse sono: sattva guna (influenza della virtù), raja guna (passione) e tama guna (ignoranza).

Dice Sri Krishna ad Arjuna nella Bhagavad-ghita (3.38):

dhumenavriyate vahnir yathadarso malena ca
yatholbenavrto garbhas tatha tenedam avrtam

“Come il fuoco è sottilmente velato dal fumo, come uno specchio è densamente coperto dalla polvere e l’embrione è completamente rinchiuso all’interno dell’utero, così la lussuria copre la coscienza dell’essere vivente a tre livelli di intensità, in accordo ai tre tipi di influenze della natura materiale (rispettivamente virtù, passione e ignoranza)”.

La lussuria, ossia il desiderio di godere separatamente e autonomamente dell’energia materiale, è all’origine della nostra sfortunata caduta. L’intera creazione è controllata da queste tre energie cosmiche. La forza della creazione è dominata dal raja guna, il mantenimento dal sattva guna e la distruzione dal tama guna. Rispettivamente Brahma, Vishnu e Shiva sono le divinità che presiedono alle tre influenze della natura materiale. Esse si combinano in vari modi all’interno della natura materiale come il rosso, il verde e il blu si mescolano dando origine all’intero spettro cromatico.

COME LIBERARSI DA QUESTA CONDIZIONE?
-La via del bhakti-yoga-

Seguendo semplici principi regolatori, il praticante di Bhakti-yoga mira a posizionarsi in una piattaforma virtuosa, dalla quale è più accessibile il piano nirguna, ossia quel piano trascendentale e puramente spirituale, che è libero dalle influenze della natura materiale.

Per questo motivo vengono evitate attività che sono considerate sfavorevoli al raggiungimento di questa posizione. Queste attività sono: dyutam o il gioco d’azzardo e la diplomazia, panam o il consumo di sostanze intossicanti o stupefacenti e che alterano la coscienza in modo artificiale (alcool e droghe), stryah ossia le pratiche sessuali illecite, al di fuori del matrimonio e che non hanno lo scopo di procreare,suna o la macellazione di animali (quindi il consumo di carne, pesce e uova), e il commerciare con l’oro perché rende apatici nel progresso della fede.

Attraverso la pratica spirituale quotidiana o sadhana-bhakti-yoga, come descritto nellaBhagavad-ghita e in altre Sacre Scritture, queste coperture materiali che ricoprono l’anima spirituale vengono gradualmente rimosse, proprio come i petali del fiori di loto si aprono, fino a dischiudere la vera essenza e pura natura originaria dell’anima in quanto entità eterna, cosciente e felice.

Nella Bhagavad-ghita (9.27-28) Krishna dice al suo amico Arjuna:

yat karosi yad asnasi, yaj juhosi dadasi yat
yat tapasyasi kaunteya, tat kurusva mad-arpanam

subhasubha-phalair evam, moksyase karma-bandhanaih
sannyasa-yoga-yuktatma, vimukto mam upaisyasi

“Ogni cosa che fai, ogni cosa che mangi, ogni cosa che offri in sacrificio falla come offerta a Me. Agendo in questo modo sarai liberato dalle catene dell’azione e dai suoi risultati, sia buoni che cattivi. Con la mente fissa in Me, sarai perfettamente liberato e verrai a Me”.

LO SCOPO DELLA VITA UMANA

Risvegliare la nostra pura natura spirituale e scoprire il tesoro che è nascosto all’interno dei nostri cuori è lo scopo della vita umana. Krishna-prema, o l’amore per Dio, è la nostra più grande ricchezza. Questa relazione d’amore sopita deve essere risvegliata e coltivata e questo viene fatto sotto la guida di un esperto, ossia del Maestro Spirituale autentico, che è già stabilito fermamente in quella relazione. Sotto le sue istruzioni affettuose il praticante segue i vari processi del servizio devozionale.

IL MAESTRO SPIRITUALE O GUIDA DIVINA (GURU)

Il Guru è dove la domanda del sincero ricercatore trova piena risposta e soddisfazione. Il maestro spirituale è il medium attraverso il quale Krishna Si manifesta a quell’anima che sinceramente cerca di stabilire con Lui una relazione. Tutte le scritture Vediche sottolineano l’importanza del maestro spirituale.

acaryavan puruso veda
(Candogya Upanisad 6.14.2)

“Solo chi ha un guru può conoscere la verità”.

Questo è solo un degli innumerevoli sloka (versi) che cantano le glorie del maestro spirituale.

Nel Chatanya-charitamrita (Mad. 25.277) troviamo:

brahmanda bramite kona bhagyavan jiva
guru-krsna-prasade paya bhakti-lata-bija
tate krsna bhaje, kare gurura sevana
maya-jala chute, paya krsnera carana

“Girovagando attraverso l’universo, per la misericordia di Krishna, l’essere vivente che è fortunato incontra un autentico maestro spirituale. Per la misericordia del maestro spirituale, riceve il seme della pianta devozionale. Adorando Krishna e rendendo servizio al maestro spirituale, questa anima fortunata viene liberata dal mondo illusorio di maya, e raggiunge i piedi di loto del Signore”.

Il maestro è la via, o il canale privilegiato attraverso il quale l’Assoluto si manifesta davanti ai nostri occhi materiali. Seguire le sue istruzioni con spirito di abbandono è il metodo con cui il praticante ottiene il risultato supremo.

Il maestro non rappresenta esclusivamente il Signore Supremo, ma rappresenta anche la sua più grande servitrice e devota: Sri Radha…
In effetti la meta ultima del praticante è quella di offrire il proprio servizio divino a Sri Radha, Colei che più di ogni altro sa come soddisfare il Signore Supremo Sri Krishna, Suo eterno compagno.

COS’È L’INIZIAZIONE?

In questo mondo sono costantemente presenti due onde: una materiale e una spirituale. La connessione con l’onda spirituale, che avviene attraverso il maestro spirituale è chiamata iniziazione o diksa. Attraverso di ciò si stabilisce un collegamento, si apre un canale, per mezzo del quale la conoscenza spirituale discende. Al momento dell’iniziazione il seme della pianta devozionale (bhakti-lata-bija) viene piantato nel cuore del discepolo arreso.

Questo metodo è stato istituito da Krishna stesso. La funzione di guida, o del Guru, è una funzione dell’Assoluto. L’Assoluto ha tutti i diritti riservati. Noi siamo equipaggiati solo per ricevere la Sua misericordia, ma non abbiamo la capacità di conoscerlo attraverso i nostri sforzi. Tuttavia è una Sua libera scelta, se lo desidera, rivelarsi nel cuore di chi sinceramente desidera conoscerlo.

Se è vero che il finito non ha la capacità di conoscere l’infinito è anche vero che l’infinito, in quanto tale, deve possedere anche la capacità di rivelarsi al finito, se lo desidera. Coltivare la fede in questa possibilità è parte della pratica devozionale.

Nella Bhagavad-ghita (4.34) Krishna dice:

tad viddhi pranipatena pariprasnena sevaya
upadeksanti te jnanam jnaninas tattva-darsina

“Potrai apprendere questa conoscenza spirituale soddisfacendo il maestro spirituale illuminato con prostrati omaggi, domande rilevanti e un servizio sincero. Le grandi anime esperte nella conoscenza scritturale e dotate di una realizzazione diretta della Suprema Verità Assoluta, ti insegneranno questa conoscenza divina”.

L’HARE KRISHNA MAHAMANTRA

Al momento dell’iniziazione il discepolo si arrende al puro devoto (il maestro spirituale) e riceve una connessione con l’onda trascendentale che discende così, attraverso l’orecchio verso il cuore, nella forma di Hare Krishna Maha-mantra:

hare krishna hare krishna, krishna krishna hare hare
hare rama hare rama, rama rama hare hare

Questo mantra, o suono divino, viene trasmesso dal maestro al discepolo. La natura di questo mantra è puramente spirituale in quanto è la rappresentazione o incarnazione sonora della Coppia Divina Sri Sri Radha-Krishna. Nel piano Assoluto non esiste differenza tra il Nome e il Nominato, quindi Radha-Krishna non sono differenti dai loro Santi Nomi.

Seguendo l’istruzione del maestro di cantare questo mantra, con amore e affetto ed evitando le offese, il sincero praticante purifica il proprio cuore e la propria mente fino a sviluppare la visione spirituale che gli permette di vedere quella Realtà Meravigliosa.

Perfino in questo mondo materiale, attraverso dei suoni materiali, si possono contattare realtà molto lontane da noi fisicamente. Per esempio con il telefono, o internet o la televisione. Ogni cosa si trasmette attraverso il medium del suono: colori, forme, sensazioni. Krishna ha investito il suono trascendentale e divino dei Suoi Santi Nomi di ogni potenza spirituale. Attraverso di Esso possiamo connetterci con quel piano trascendentale e ogni cosa di quel mondo ci sarà rivelato: dal Nome(nama) alla Forma (rupa), alle Qualità trascendentali (guna) e ai Passatempi (lila)della Divina Coppia Sri Sri Radha-Krishna. Ovviamente è necessario rendere il nostro cuore fertile, o adatto a ricevere quella vibrazione sonora, attraverso il sadhana-bhakti-yoga (la pratica spirituale).

TRE ASPETTI DEL DIVINO

L’Assoluto si manifesta e può essere realizzato a tre livelli: Brahman, Paramatma eBhagavan.

Brahman è l’aspetto del Divino infinitamente grande, onnicomprensivo, indifferenziato e impersonale.

Paramatma è l’aspetto del Divino infinitamente piccolo, che risiede in ogni atomo di esistenza, onnipresente e onnipervadente.

Bhagavan è l’aspetto personale del Divino, il controllore Supremo, il Supremo Signore, l’origine del Brahman e del Paramatma, e la riserva di tutti i piaceri. Occupa la posizione originaria e centrale, in quanto attrae ogni entità vivente a Sé in virtù della Sua incomparabile bellezza e fascino. Ciò che negli altri aspetti si trova in forma diluita, qui si ritrova in forma concentrata. Bellezza, eternità e gioia infinita sono personificate in Bhagavan Sri Krishna, la Realtà Meravigliosa.

L’Assoluto può essere percepito diversamente dalle persone; è come un diamante che dalle sue numerose sfaccettature riflette la luce in molte direzioni, e il modo nel quale noi vediamo quella luce dipende dalla nostra posizione. Il grado di evoluzione della nostra anima e la nostra fortuna spirituale, sukriti (ossia le attività devozionali, anche inconsapevoli, accumulate nel corso delle nostre vite), determinerà la nostra visione dell’Assoluto.

Il Signore Supremo si è rivelato attraverso le ere in accordo al tempo, al luogo e alle circostanze nella quali si trovavano le persone che dovevano ricevere il Suo messaggio.

LA NOSTRA RICERCA: AMORE E BELLEZZA

Lo scopo ultimo delle nostre vite è la ricerca della Bellezza, dell’Amore, del Fascino e dell’Armonia assoluta. Il nostro cuore non sarà soddisfatto fino a quando non avrà ottenuto tutto ciò.

Coscienza di Krishna significa vero Amore e Bellezza. Generalmente, quando vediamo qualcosa di bello, desideriamo possederlo ma, in realtà, è la Bellezza che ci possiede, la Bellezza è Padrona, e la Bellezza è il Principio Controllore.

E che cos’è l’Amore? Amare significa sacrificarsi per l’altro. Non dovremmo pensare di essere noi il destinatario del sacrificio. Noi facciamo parte del gruppo di chi si sacrifica. Il principio basilare dell’amore è il sacrificio. Ma sacrificio per chi? Chi è il beneficiario? L’Amore è il beneficiario. Sri Krishna è il Beneficiario Supremo e l’unico recipiente adatto a contenere il nostro amore.

Fino a quando non realizzeremo che nessun essere vivente, che per natura è infinitesimale, può contraccambiare appieno le nostre aspettative di amore infinito, non troveremo piena soddisfazione del cuore.

Ogni relazione d’affetto che stabiliamo in questo piano ha la sua origine nel piano dell’Assoluto, e non ne è che un ombra, o un riflesso estemporaneo. Essendo noi anime spirituali eterne, la nostra necessità interiore sarà colmata solo quando stabiliremo la nostra relazione con l’Eterna Persona Suprema.

IL SERVIZIO DEL CENTRO

Nei Veda viene dato l’esempio: se vuoi nutrire un albero, non devi innaffiare ogni singola foglia o ramo, ma devi versare l’acqua alle radici, e da lì verrà distribuita a tutta la pianta. Allo stesso modo, non è necessario riversare il nostro amore e il nostro servizio in innumerevoli contenitori. Se lo indirizzeremo verso Krishna, automaticamente ogni entità vivente ne trarrà beneficio. Solo servendo il Centro ogni cosa sarà servita.

CHI SONO SRI RADHA e KRISHNA?

Sri Krishna è la sorgente originaria di tutti i piaceri, materiali e spirituali, la personificazione dell’estasi, mentre Srimati Radharani è la personificazione dell’amore estatico per Dio.

Radha e Krishna sono una medesima entità, ma hanno assunto due forme.
In questo modo si gustano l’un l’altra, assaporando le dolcezze dell’amore divino.

Circa cinquemila anni fa sono discesi su questo pianeta, nel villaggio di Vrindavana, in India, estendendo qui le loro attività trascendentali.

CHI È SRI CHAITANYA MAHAPRABHU?

Quando Krishna, la personificazione dell’estasi, desidera gustare i sentimenti d’amore estatico di Srimati Radharani, diventa Mahaprabhu. Prendendo il cuore e l’aura di Sri Radha discende come avatara (incarnazione) nella sacra terra di Navadwip, in India (circa cinquecento anni fa). Egli è la Suprema Verità Assoluta nella sua più perfetta e dinamica espressione.

L’influenza di Srimati Radharani su Krishna Lo ha trasformato in un devoto, alla ricerca di Se stesso. Nel gustare la propria dolcezza egli impazzisce e con la sua danza e il suo canto (movimento Sankirttana) distribuisce quest’estasi a tutti.

La filosofia Vaisnava afferma che quando entrambi gli aspetti di Dio (positivo e negativo, o maschile e femminile, potente e potenza) si combinano, la personalità non si perde. Anzi, nei panni del negativo, il positivo viene convertito e inizia a cercare Se stesso nello stato d’animo della più elevata ricercatrice.

Il Loro incontro non crea un equilibrio statico, ma il loro carattere dinamico si mantiene sempre. La combinazione di Radha e Krishna è Sri Chaitanya Mahaprabhu. Egli è chiamato anche Sri Gouranga, per il colore dorato della sua carnagione. Sri Chaitanya è infatti Krishna stesso, rivestito del colore di Srimati Radharani.

Sri Chaitanya ci ha lasciato solo otto versi(Siksastakam) scritti di suo pugno, mentre ha istruito i Goswami di Vrindavana affinché mettessero per iscritto nel dettaglio tutti i suoi insegnamenti. Uno di questi otto versi è particolarmente caro al nostro maestro spirituale, Srila Govinda Maharaj:

trinad api sunicena, taror avi sahisnuna
amanina manadena, kirtaniyah sada hari

“Chi è più umile di un filo d’erba, più tollerante di un albero, e offre il dovuto onore gli altri senza desiderarne per se stesso, è qualificato per cantare i Santi Nomi del Signore”.

CHI È NITYANANDA PRABHU?

Questo mondo materiale è un riflesso illusorio e perverso del mondo spirituale, il quale esiste al di là delle limitazioni di spazio e tempo, oltre questo mondo di contrazione ed espansione. In quel piano non esiste il fattore estraniante del tempo, ma il tempo è un eterno presente, ogni parola un canto e ogni passo una danza. Esso è un mondo infinito e perfetto di amore, coscienza ed estasi, pieno di incommensurabile devozione. È il mondo della Realtà suprema, della bellezza sempre fresca e del fascino illimitato. Ogni cosa è mossa dall’amore di Dio ed Egli ricambia i sentimenti di coloro che vengono a Lui, nella sua dimora. In proporzione all’amore e all’affetto che sviluppiamo verso di Lui, Egli ci ricambia.

QUESTO MONDO: UN RIFLESSO ILLUSORIO DELLA REALTA’

QUAL È LA MIA RELAZIONE CON L’ASSOLUTO?

La Suprema Personalità di Dio esiste indipendentemente ed è totalmente soddisfatta nel Sé. Tuttavia ci estende gentilmente la possibilità di relazionarci a Lui in molti modi.

I Testi Sacri che approfondiscono la scienza del servizio devozionale e i vari modi in cui si esprime descrivono cinque principali tipi di relazione che esistono nel piano supremo dell’amore divino.

In Shanta-rasa o relazione neutrale: l’anima sperimenta una pacifica sensazione di equanimità. Avverte la presenza del Signore ovunque.

In Dasya-rasa o nella relazione di servizio, l’anima desidera costantemente di essere impegnata al servizio del Signore, fare qualcosa per la Sua soddisfazione.

In Sakhya-rasa o nella relazione di amicizia, non c’è un sentimento di riverenza perché prevale l’affetto spontaneo e reciproco. In questa relazione è possibile giocare con Krishna come un amico.

In Vatsalya-rasa o nel sentimento genitoriale, il vincolo dell’amore divino si sviluppa al punto che il devoto pensa che Krishna abbia bisogno della sua protezione, proprio come un figlio.

Infine Madhurya-rasa ossia la relazione di amore coniugale tra moglie e marito o extraconiugale nel sentimento di amanti è la forma di amore divino più profondo e intenso e include in sè tutti gli altri.

Sri Chaitanya Mahaprabhu discese portando con sé questo sentimento supremo di Srimati Radharani e attraverso il suo Movimento Sankirtana lo distribuì alle anime cadute di questa era di Kali, o era dell’ignoranza.

GURU PARAMPARA

I nostri maestri spirituali continuano a distribuire questo supremo messaggio di amore divino, che mai prima era stato distribuito, a tutti i sinceri ricercatori che intensamente desiderano riceverlo.

Il canale attraverso il quale questo messaggio discende, dal cuore del maestro al cuore del discepolo, è detto Guru Parampara, ossia una catena disciplina di maestri spirituali. La nostra Guru Parampara si chiama Brahma-Madhva-Goudiya Sampradayao Sri Rupanuga Sampradaya. Originariamente il messaggio fu dato da Krishna stesso a Brahma (colui che da Krishna ricevette anche il potere di creare questo universo materiale). Poi discese fino a Madhvacharya. Sri Chaitanya Mahaprabhu apparve in questa linea disciplica e affidò il suo messaggio a Srila Rupa Goswami.

Attualmente Srila Bhakti Sundar Govinda Dev-Goswami Maharaj è il depositario di questa conoscenza ed ha indicato nella persona di Sripad Bhakti Nirmal Acharya Maharaj insieme a gli Acharya internazionali Srila Bhakti Kusum Ashram Maharaj, Srila Bhakti Pavan Janardan Maharaj, Srila Bhakti Vijay Trivikram Maharaj, Srila Bhakti Bimal Avadhut Maharaj e nella veste di Segretario degli Acharya occidentali Srila Bhakti Ranjan Madhusudana maharaj, i sui successori.