Una dolcissima esperienza.
 

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Quando ricevetti per posta elettronica l’invito che annunciava dell’arrivo imminente di Sripad Goswami Maharaj a Villa Govinda in Italia, noi potei contenermi. Ero appena ritornata a Malta dopo di aver trascorso qualche settimana gloriosa con i devoti Italiani durante la festa di Goura Purnima. Ero appena stata a Roma, a Terni, e a Villa Govinda vicino a Milano. Come potevo adesso inventarmi una scusa per le spese richieste per volare avanti e indietro così presto? Nei giorni seguenti mi misi a fare un gioco con qualunque persona che incontravo, chiedendo, “Si o no?” Tutti dicevano di sì, incluso il mio datore di lavoro che non aveva nessuna obiezione a lasciarmi andare di nuovo dopo solo cinque settimane… Così, grazie alla misericordia di Srila Gurudeva, nell’arco di una settimana dall’invito ero nuovamente sull’aereo, contentissima di andare a trovare ancora la mia famiglia Italiana.

Fui la prima ad arrivare. Sapevo senza ombra di dubbio che sarebbero venuti tanti devoti dai Paesi vicini, però non avevo idea fino a che punto. Rimasi sorpresa di vedere che il prossimo devoto che arrivò fu Nitai Sundara Prabhu, dagli Stati Uniti d’America. Nei giorni seguenti arrivarono gruppi di devoti dall’Ungheria, dall’Inghilterra, e da altre parti d’Italia… una bellissima adunanza di devoti da più di sei paesi di origine, escludendo gli stati e le provincie.

Sripad Goswami Maharaj arrivò più tardi lo stesso giorno che arrivai io, il 15 Maggio. Sin dal primo momento che lo abbiamo accolto in aeroporto, cominciò a ispirarci con i suoi discorsi – raccontandoci varie storie per spiegare la filosofia – inondandoci di Krishna-katha per calmare la nostra sete.

Nei giorni seguenti il numero di devoti a Villa Govinda crebbe sempre più, così in occasione della presentazione della Srimad Bhagavad-ghita in Italiano alla Sala Civica di Merate, eravamo una trentina. Innumerevoli opportunità di servizio erano a disposizione di tutti, e il contributo di ciascun devoto ha reso l’evento della serata Meratese un grande successo.

Considerando che Merate è una cittadina molto piccola, rimanemmo stupiti nel vedere quante persone parteciparono. C’erano circa un’ottantina di persone, e la sala era quasi piena. Munindra Prabhu introdusse la serata, presentando gli ospiti e dando una’idea di come si sarebbe svolto l’incontro. Krishna Kanta Devi dasi, che ha tradotto il libro e che è cresciuta proprio a Merate, ha parlato per un pò, raccontando la sua storia di come ha incontrato Srila Gurudeva e di come ha sentito la necessità di fare questo servizio di traduzione. Sripad Goswami Maharaj ha continuato, dando dettagli sul contenuto della Bhagavad-ghita, e poi ha invitato i presenti a fare delle domande, riguardo quello che aveva spiegato o a qualunque altra curiositá. Fu interessante vedere il livello di partecipazione delle persone presenti, e la natura delle numerose domande, che erano molto intelligenti e sincere.

Il tempo volò, mentre la gente era sempre più assorta nelle spiegazioni, curiosa di saperne di più, finché Sripad Goswami Maharaj decise di rispondere a un’ultima domanda e di invitare i presenti a trovare le risposte, e di più, nella Bhagavad-ghita, che era stata cantata dalla Personalità Suprema di Dio stesso. Sembrava che la sete del pubblico non potesse essere placata, e i devoti continuavano a derivare piacere nell’ascoltare le glorie della Srimad Bhagavad-ghita, di Srila Gurudeva, di Srila Guru Maharaja, e della Sri Chaitanya Saraswat Math.

Era mezzanotte quando i devoti tornarono a Villa Govinda Ashram. Tuttavia continuarono a godere della reciproca compagnia, e a discutere l’evento e i temi discussi, e così passò un’altra ora o più prima che nell’ashram tornasse la quiete…

Il sabato mattina mi svegliai dopo solo quattro ore di sonno. Si potrebbe pensare che i devoti avrebbero avuto difficoltá nell’alzarsi per il Mongol Aratik (la cerimonia del mattino), ma non fu così. Infatti, secondo me, quell’Aratik del mattino fu probabilemente il più dolce e intenso della settimana. Sembrava che i devoti fossero più carichi per via degli eventi della serata prima, e il fatto che così tante persone avessero partecipato aveva incrementato l’entusiasmo e l’energia devozionale.

La lezione che Sripad Goswami Maharaj tenne quel mattino fu di grande ispirazione, come tutte le altre che aveva dato fino ad adesso, e i devoti bevevano il nettare a loro offerto. Anche se si poteva vedere che soffrivano un pò per la mancanza di sonno, la voglia di fare servizio vinse e Villa Govinda potè così godere del servizio offerto dai devoti per il piacere di Srila Gurudeva. Innumerevoli attività trascendentali si svolsero nell’ashram in varie forme: chi puliva, chi cucinava, chi faceva giardinaggio, chi faceva le girlande di fiori…

Nel pomeriggio, dopo aver onorato il prasada, fu organizzato un Nagar Sankirttan. Gli abitanti di Merate stavano per ricevere un’altra dose di rivelazione della Coscienza di Krishna. Due macchine e un furgone pieni di devoti, mridanghe e cartal (tamburi e timpani) si diressero verso la periferia di Merate. I devoti cominciarono a cantare l’Hare Krishna Mahamantra. In principio piano piano, come in sordina, e poi in un crescendo l’Harinam Sankirtana cominciò dalla periferia ad avvicinarsi al centro della città.