Il Lila di Krishna ha luogo a Vrindavana. ed è avvicinabile solo attraverso la preghiera. Possiamo solo pregare: “Per favore, concedici di entrare”. In realtà, non è Radharani che dà ingresso.
L’ammissione è concessa dalle Sakhi, le amiche di Radharani. In particolare, noi siamo nel gruppo di Lalitadevi, e in quel gruppo Rupa Manjari è a capo della sezione delle Manjari, e Lalitadevi è la nostra Maestra. La nostra preghiera è che lei ci prenda e ci impegni nel servizio. Siamo molto speranzosi poiché la disposizione di Lalitadevi è molto aperta, un po’ come Nityananda Prabhu. È molto affettuosa con tutti, ed è a capo di tutte le Sakhi.
Le Asta-Sakhi, le otto Gopi principali, sono: Lalita, Visakha, Citra, Campakalata, Tungavidya, Indurekha, Sudevi e Rangadevi. Lalitadevi è la leader di quel gruppo. É a capo di un gruppo speciale e attraverso le Gopi di quel gruppo organizza il mantenimento del servizio a Radharani. Lei è la direttrice della nostra forma spirituale. Ora noi ci troviamo in corpi materiali, per cui non penseremo a questo, tuttavia quella è la meta della nostra vita. Quindi dobbiamo adorare quel luogo con il massimo riguardo, e non dobbiamo commettere offese nel Dhama.
È davvero molto difficile stare a Vrindavana-Dhama. Dobbiamo avere uno spirito di devozione esclusiva per Radha-Krishna, e con quella disposizione possiamo ottenere un posto qui. Per la misericordia di Lalitadevi, attraverso il nostro Srila Guru Maharaj e Rupa Goswami, è possibile ottenerlo. E se cerchiamo di vedere ogni cosa in quel modo, non sorgerà nessun problema per noi. In realtà Vrindavana è nel mondo trascendentale e non possiamo raggiungere quel mondo trascendentale con questo corpo mondano. Ma qui, per la misericordia di Mahaprabhu, così come di Srimati Radharani, abbiamo delle speciali facilitazioni. Siamo come api che cercano di prendere il miele da un barattolo di miele sigillato; ma loro possono darci qualche opportunità di congiungerci con quel mondo trascendentale. Il barattolo è solido, e le api non possono rimuovere il sigillo e prendere il miele. Questo è solo un esempio, tuttavia, da questo possiamo capire qual è la nostra posizione. Le api sono fuori dal barattolo, e la nostra posizione è simile; però siamo anche vicini al miele!
Possiamo entrare a Vrindavana-Dhama per la misericordia di Radharani. Ma Lei è occupata con il servizio a Sri Krishna, e non ha tempo di pensare a noi. Tuttavia per la misericordia della Sua più raffinata, vicina ed elevata compagna, Lalitadevi, possiamo ottenere un’opportunità di entrare. Lalitadevi è il capo del gruppo delle Sakhi, le amiche di Radharani; è molto misericordiosa e può darci ammissione a Vraja-Dhama, Vrindavana-Dhama.
Ma qui sorge una domanda: lo vogliamo o no? Sentiamo parlare di Vrindavana-Dhama, ma ascoltiamo attraverso i nostri sensi materiali e attraverso le nostre sensazioni mondane. Qualcosa dell’essenza, comunque, filtra attraverso questo ascolto, così diciamo: “Ci piace Vrindavana-Dhama”. Ma, come il Sri Hari-nama Mahamantra, anche Vrindavana-Dhama è trascendentale. Se vogliamo entrare lì, abbiamo bisogno della misericordia speciale di Srimati Radharani attraverso le Sue compagne, e possiamo ottenerla solo attraverso uno spirito di intensa brama da parte nostra. Srila Rupa Goswami disse:

krsna-bhakti-rasa-bhavita matih
kriyatam yadi kuto ‘pi labhyate
tatra laulyam api mulyam ekalam
janma-koti-sukrtair na labhyate

(Sri Chaitanya-charitamrta, Madhya-lila 8.70)

Possiamo fare molti servizi propizi al Signore, ma quello non genera la vera bramosia necessaria per servire a Vrindavana-Dhama. Abbiamo bisogno di avere la compagnia degli associati di Vraja-Dhama, ascoltare il Lila di Krishna, ed impegnare noi stessi in sravanam, kirttanam, visnoh-smaranam, pada sevanam, ecc…
Svolgendo questo genere di attività nel nostro sentiero spirituale, può venirci l’ispirazione, e per la misericordia senza causa di Srimati Radharani, quel tipo di bramosia devozionale può entrare nel nostro cuore; krsna-bhakti-rasa-bhavita matih, è davvero rara in questo mondo materiale, ma è la suprema, ultima meta della nostra vita. Ne abbiamo bisogno. Non possiamo arrivare a quell’estatico Lila attraverso il nostro corpo mondano, ma possiamo capire qualche cosa attraverso la linea precettoriale dei nostri Maestri, la Guru-parampara.
Perchè facciamo altri tipi di attività come l’adorazione ecc…? È la nostra pratica per dedicare ogni cosa, incluso noi stessi, ai piedi di loto di Krishna. In questa maniera cerchiamo di praticare. Krishna vuole l’arresa totale ai Suoi piedi di loto e se facciamo così, sicuramente Lui si assumerà tutte le nostre responsabilità, e quando ci accetterà i nostri corpi diventeranno trascendentali.

diksa-kale bhakta kare atma-samarpana
sei-kale krsna tare kare atma-sama

sei deha kare tara cid-ananda-maya
aprakrta-dehe tanra carana bhajaya

(Sri Chaitanya-caritamrta, Antya-lila 4.192-193)

Quando l’anima condizionata prende rifugio ai piedi di loto di Sri Krishna, Krishna la prende e provvede per lei, qualunque cosa le possa mancare. Le dà qualunque cosa sia necessaria, rendendola completa in quella posizione trascendentale. La cosa principale è la devozione. Un’anima completamente arresa non ha responsabilità per sé stessa.

manasa, deho, geho, yo kichu mor
arpilun tuwa pade, nanda-kisor

sampade bipade, jivane-marane
day mama gela, tuwa o-pada barane…

(Saranagati)

Srila Bhaktivinoda Thakura dice: “Qualunque cosa posseggo, la offro ai piedi di loto di Krishna. Non so che cosa posseggo, ma qualunque cosa sia, per favore prendila per il Tuo servizio, da questo giorno in poi non sono più responsabile di me stesso. Puoi mantenere questo corpo oppure no, questo riguarda Te, non me. Io cercherò solo di servire i Tuoi piedi di loto”. Quando l’anima condizionata si rifugia ai piedi di loto di Krishna, Krishna prende quell’anima condizionata come Sua proprietà.

raksa karabi tuhun niscaya jani
pana karabun ham yamuna-pani

Bhaktivinoda Thakura dice nel Saranagati: “Tu devi salvarci. È il Tuo dovere, lo so, per cui che paura posso avere? Posso tuffarmi nelle acque contaminate del lago Kaliya senza paura; posso fare qualunque cosa”. Qui possiamo vedere la cosa principale: la fede in Krishna. Il mondo della fede, quello è il reale mondo trascendentale. In quel mondo, la fede è la base, le fondamenta. Quando vivremo lì con la nostra piena fede, otteremo il risultato supremo del beneficio più elevato nella vita.
Dopo la resa del sé, il risultato di quello che facciamo va a Krishna, e non torna a noi, ma quella resa deve essere perfetta. Questa è la prima qualità dell’anima condizionata. Dopo di ciò, ogni cosa dipende da Krishna; e solo Lui sa in quale modo prenderà in custodia l’anima condizionata.
Attraverso i Passatempi di Krishna e i Suoi devoti potete capire qual è il volere di Krishna e quale non lo è. Se cercate di ottenere questa conoscenza e mantenete la vostra devozione all’interno di questo, non avrete paura su nessun lato.
Questo suggerimento si trova all’interno della nostra educazione primaria e secondaria.
Però la posizione suprema viene per la misericordia delle compagne di Srimati Radharani. Se abbiamo una super-brama, allora verrà a noi. Chi ha qualche speciale qualità di desiderio, desiderio per Madhura-rasa, lo otterrà. È la verità. Solo il desiderio per quel Lila può darci una piccola opportunità.
Possiamo vedere nei passatempi di Srila Dasa Goswami:

asabharair-amrta-sindhu-mayaih kathancit
kalo mayatigamitah kila sampratam hi
tvam cet krpam mayi vidhasyasi naiva kim me
pranair vraje na ca baroru bakarinapi

Srila Raghunath Dasa Goswami passò la sua vita, qualcosa come ottanta anni, a Vrindavana-Dhama, con questo speciale tipo di bramosia. Egli mostrò con la sua posizione e attraverso il suo lila come questa disposizione d’animo, questa brama, può venire all’ anima-jiva, e in quale incredibile modo può venire.
Sriman Mahaprabhu mostrò tutti i tipi di Bhava, incluso Mahabhava, in questo mondo materiale. Li gustò, Krishna stesso lì gustò, e le anime fortunate possono vedere tutto ciò, così come la Sua parafernalia e i Suoi compagni. All’anima fortunata, ogni cosa le mostra in che modo proseguire verso la sua destinazione.
Dasa Goswami disse: “Sto solo aspettando la Tua misericordia. Oh, Radharani, se non me la concedi, penso che la mia vita sia sciupata a Vrindavana-Dhama. Addirittura non voglio la misericordia di Krishna. Che farò con Krishna se non c’è la Tua misericordia? Tu sei la Suprema Servitrice di Krishna e solo sotto la Tua guida voglio quel servizio. Senza la Tua connessione non lo otterrò, lo so, ed è certo al cento per cento”.
“Krishna ha molte forme, ma: ‘Radha-sange yada bhati, tada ‘madana-mohitah”‘, quando Tu sei con Krishna, possiamo vedere che Krishna è nella Sua piena forma estatica. Quindi, ho bisogno della tua misericordia. Ho speso tutto il mio tempo per ottenere la Tua misericordia. La mia sola preghiera è ‘Per favore, concedi la Tua misericordia su di me’. Ho bisogno di servire i Tuoi piedi di loto. Non voglio la compagnia di Krishna senza di Te; un tale servizio a Krishna è privo di valore. Krishna non sarà felice senza il tuo servizio, ed io voglio servire Te”. Krishna dice negli sastra:

…mad bhaktanam ca ye bhaktas, te me bhaktatamah matah

“Mio caro Partha, colui che afferma di essere Mio devoto, non lo è realmente. Solo colui che è devoto del Mio devoto è davvero Mio devoto”.
Possiamo vedere molti sloka nello Srimad-Bhagavatam, nella Srimad Bhagavad-gita e in altri luoghi che esprimono questo punto.
Così dice Srila Dasa Goswami: “Krishna stesso è molto compiaciuto con la compagnia dei Suoi devoti; quindi ho bisogno della vostra misericordia, questa è la mia sola speranza. Un giorno dovrò ottenerla. Ma ho passato tutta la mia vita qui al Radha-kunda, e ancora non l’ho avuta!” In questo modo prega Srila Dasa Goswami. La sua ambizione è solo servire Srimati Radharani. Ed è grazie alla speciale misericordia delle compagne di Srimati Radharani che possiamo ottenere quel tipo di bramosia.
Srila Narottama Thakura in una canzone scrisse: nitaiyer koruna habe, braje radha-krsna pabe. Nityananda Prabhu può darci ammissione là, può darci il passaporto. Ma solo le compagne di Srimati Radharani possono darci il visto per entrare in quel mondo, quel mondo di fede e servizio. Per cui preghiamo il nostro Srila Guru Maharaj. Egli è la rappresentazione non-differente di Srimati Radharani.

acaryam mam vijaniyan, navamanyeta karhicit
na marttya buddhyasuyeta, sarvva deva-mayo guruh

(Srimad.Bhagavatam 11.17.27)

Krishna stesso appare nella forma di Guru. Ma quando vedremo la vera forma di Guru, allora capiremo che egli è la Servitrice Suprema di Sri Krishna. Srila Visvanath Chakravarti Thakura dice nel suo Guruvastaka:

yasya prasadad bhagavat-prasado
yasyaprasadan na gatih kuto ‘pi
dhyayan stuvams tasya yasas tri-sandhyam
vande guroh sri-caranaravindam

e
nikunja-yuno rati-keli-suddhyai
ya yalibhir yuktir apeksaniya
tatrati-daksyad ati-vallabhasya
vande guroh sri-caranaravindam

Da questi sloka possiamo vedere la posizione di Sri Gurudeva. Srila Prabhupada Saraswati Thakura disse che se realizziamo in modo più elevato, possiamo vedere Gurudeva come Srimati Radharani; questo significa la Suprema Servitrice di Sri Krishna. Per ricevere quella visione abbiamo bisogno della misericordia del nostro Srila Guru Maharaj. Senza tale misericordia non possiamo entrare nel giardino della Meravigliosa Realtà, il mondo trascendentale.
Molte volte Srila Guru Maharaj spiegò ed elogiò il Krishna-lila, ed ogni volta ci dava qualche indicazione: dobbiamo seguire lo spirito di servizio di Lalitadevi. La disposizione di Lalitadevi è ventiquattro ore al giorno di continuo servizio, e tale disposizione si propaga attraverso il suo gruppo. E non solo, ma tutti i gruppi sono ispirati dal servizo di Lalitadevi. Perciò è necessario ottenere la loro misericordia, e questo è possibile solo attraverso la grazia del nostro Srila Guru Maharaj, e in nessun altro modo. Questo perché lui detiene la posizione di Guida della Rupanuga Sampradaya. Egli è la suprema servitrice di Lalitadevi, e quella servitrice è Srimati Rupa Manjari. Sriman Mahaprabhu diede la custodia della Sua Sampradaya a Srila Rupa Goswami. In questo modo siamo connessi, e prima o poi dovremo soddisfare la nostra aspirazione divina per il loro servizio. Questa è la nostra sola speranza.